Peperone Corno di toro rosso
Peperone corno di toro rosso
La pianta di peperone corno di toro(capsicum annum)ha portamento eretto. È una varietà appartenente alla famiglia delle Solanacee, è medio-alta ad internodi corti e si caratterizza per l’estrema facilità di allegagione. ll frutto è lungo 18-20 cm, diritto, pesante a forma di corno di toro. La polpa è di colore rosso intenso, liscia, soda e spessa, ed ha un sapore intenso e deciso.
La coltivazione del peperone Corno di toro richiede una particolare attenzione in quanto la pianta è piuttosto delicata. Teme un’elevata salinità, le escursioni termiche e la siccità, anche se è necessario drenare molto bene il terreno per evitare ristagni di acqua che farebbero marcire rapidamente le radici. La scelta della terra, quindi, è fondamentale per la buona riuscita della coltivazione. Il peperone corno di toro rosso cresce eretto e puó raggiungere anche discrete altezze per cui, durante lo sviluppo, è necessario sostenere le piantine con tutori (canne o reti) per evitare che si possano spezzare sotto il peso dei frutti.
Durante lo sviluppo, è importante tenere la zona ben pulita dalle piante infestanti ed eliminare le foglie in eccesso che crescono lungo i nodi.
Quando la pianta ha raggiunto i 30-40 cm si deve procedere con la rincalzatura ovvero con la sistemazione della terra vicino al fusto in modo da mantenere constante la riserva di acqua. A questo proposito si ricorda che il peperoncino corno di toro necessita di un’irrigazione costante e regolare che può essere effettuata anche ad intervalli prestabiliti tramite apposito sistema di innaffiamento o con la metodologia a goccia.
Durante lo sviluppo è bene procedere con una concimazione regolare a base di sostanze organiche; bisogna far attenzione a non far mancare il giusto apporto di calcio e magnesio per evitare danni ai tessuti del peperone.
La pianta del peperone corno di toro rosso è soggetta a varie patologie. Fra queste le più comuni sono quelle causate da funghi come la peronospora, la fusarium, l’oidio o l’alternaria che colpiscono pianta e frutto provocandone la marcescenza. Nelle coltivazioni biologiche è possibile usare solo il rame per contrastare queste malattie, ma la cosa migliore è eliminare le piante malate bruciandole in modo che le spore non possano infettare quelle ancora sane. Per quando riguarda i parassiti, i più insidiosi per le colture di peperoni sono gli afidi, i ragnetti rossi ed una specie di lepidotteri, i piralidi, che depongono le loro uova sui frutti. Anche in questo caso è sconsigliato l’uso di pesticidi chimici, ma è opportuno ricorrere a mezzi naturali o alla lotta biologica
Per quanto riguarda la produzione e la raccolta di frutti bisogna tener conto del fatto che ci vogliono circa 90-100 giorni affinché il peperone raggiunga le giuste dimensioni. Sarebbe opportuno procedere alla raccolta quando non ha ancora raggiunto la piena maturazione perché in questo modo la pianta viene stimolata nella produzione di ulteriori frutti.
Si raccomanda un periodico apporto di concimi azotati subito dopo l’allegagione dei primi peperoni. Si presta bene sia alla coltura in serra che in pieno campo.