Minestra nera liscia – Spigariello napoletano
Minestra nera
Esaurito
La minestra nera o spigariello napoletano è conosciuto con vari nomi: Cavolo minestra, Vruoccolo d’a Santella, Spuntatura; ma si tratta sempre di una varietà di cavolo nero (Brassica Oleracea acephala) senza testa, di cui si consumano le foglie e i getti spesso rifiorenti. La minestra nera o spigariello napoletano è coltivata soprattutto nel sud dell’Italia ma, come tutti i cavoli, si adatta a molti climi e ambienti diversi.
La minestra nera liscia anche conosciuta come “spigariello napoletano” è un ‘eccellenza tipica della tradizione campana.
Dal fusto della pianta, vigorosa, si originano i teneri ricacci che si raccolgono per un periodo prolungato, iniziando a 70-90 giorni dal trapianto.
La pianta del cavolo minestra nera è di media grandezza, alta 40-60 cm circa secondo la varietà, ed ha foglie di colore verde-grigio, lanceolate, lisce o più o meno arricciate, lunghe dai 10m ai 20 centimetri. La parte commestibile è costituita dalle foglie e dai germogli fiorali, appena sbocciati.
Le piantine si diradano e poi si trapiantano quando sono alte circa 10 cm. Vanno collocate a dimora alla distanza di 50-70 cm tra le file, e altrettanto sulla fila.
La semina in semenzaio per la raccolta estivo-autunnale si fa da maggio a luglio. Il trapianto da giugno ad agosto. La raccolta può iniziare dopo circa 80 giorni, da settembre a novembre.
La coltivazione della minestra nera avviene in modo tradizionale, come per tutti i cavoli. Il terreno si concima alla lavorazione con abbondante letame o concime minerale ricco di fosforo e potassio. Le piante devono essere disposte su prode rialzate, in modo che l’acqua di irrigazione possa scorrere nelle canalette tra una fila e l’altra. Occorre evitare ristagni d’acqua, dunque le canalette devono avere una leggerissima pendenza.
Dai primi di luglio a settembre lo spigariello va innaffiato con cura, per fare in modo che produca germogli fiorali più teneri.
La raccolta delle foglie o dei getti è scalare, cioè viene fatta periodicamente, secondo necessità, staccando le foglie più grandi. Quelle rimaste cresceranno rapidamente. In questo modo la raccolta si può prolungare molto nel tempo. Le foglie sono prive della cerosità tipica dei cavoli, dunque sono particolarmente adatte al consumo umano.
La ministra nera è ricca di Vitamina A e C, fibra e sali minerali (Calcio, Fosforo, Potassio, Zolfo e Ferro). È consistente anche la presenza di antiossidanti che neutralizzano i radicali liberi.
Si utilizza in tante ricette, come zuppe e minestre, ma è ottimo anche stufato e come condimento di pasta e polenta. Nell’orto si può consociare con bietola, spinacio, sedano, pomodoro, porro e cavolo rapa.