Melone retato Cantalupo
Melone retato Cantalupo
Il melone retato, Cantalupo è chiamato così perché originariamente portato da missionari asiatici al castello pontificio di Cantalupo, località della Bassa Sabina in Provincia di Rieti. L’introduzione del melone in Italia risale all’era cristiana, come testimoniano alcuni dipinti ritrovati ad Ercolano.
In botanica, il melone retato Cantalupo è meglio conosciuto come “Cucumis melo”. Appartenente alla famiglia delle Curcubitacee è stretto parente dell’anguria, del cetriolo e della zucca. Si tratta di una pianta annuale, molto vigorosa a ciclo medio-precoce.
Il fusto principale, generalmente strisciante, può ramificare e diventare perciò rampicante: in questo caso, la pianta necessita di sostegni.
Le foglie della pianta di melone sono lobate, reniformi ed arrotondate, mentre le radici appaiono molto sviluppate sia in profondità, che in superficie.
Il melone è un peponide rotondeggiante dalla polpa arancione, carnosa, succosa, dolcissima e profumatissima. Il frutto è chiaramente distinguibile per le dimensioni imponenti e per il peso medio di 1,2-1,4 kg.
La buccia è piuttosto dura, massiccia ben settata e retata e con dei solchi verticali che guidano il taglio delle fette.
All’interno si trovano i semi, incastonati in una massa alquanto spugnosa, fibrosa e molliccia. I semi, numerosissimi, sono teneri, generalmente bianchi ed appuntiti solamente ad un’estremità (forma a goccia).
Ogni pianta può produrre dai 2 ai 6 frutti in media.
Il melone retato Cantalupo, anche noto con il nome di “Melone di pane”, è una pianta tipica dei climi caldi, africani e tropicali. Per questo ama un clima intorno ai 30 gradi, teme le gelate e basta che la temperatura scenda sotto i 14 gradi per provocare stasi vegetativa e inibire la crescita.
Essendo una pianta della famiglia delle cucurbitacee, richiede un terreno molto ricco di sostanze nutritive, che sia possibilmente poco acido, umido ma che assolutamente non abbia ristagni di acqua. Il melone è una pianta potassofila (il potassio serve per aumentare il quantitativo di zuccheri) e, pertanto, il terreno va arricchito usando compost o cenere.
Nel momento in cui sulla piantina spunta la terza foglia, si può piantare la pianta di melone a dimora definitiva. Le piantine andranno disposte in file, facendo attenzione che tra una pianta e l’altra ci siano almeno 70 centimetri di spazio. Si deve inoltre fare attenzione a non interrare il colletto della pianta.
Durante il periodo vegetativo del melone si dovrà provvedere a effettuare abbondanti annaffiature, avendo cura comunque che non si creino ristagni d’acqua. Vanno inoltre effettuate operazioni di sarchiatura, per eliminare le erbacce dal terreno e fare in modo che le piante di melone abbiano spazio per crescere.
Da giugno e fino a tutto agosto è il periodo di raccolta dei meloni, il mese esatto dipenderà dalla zona nella quale ci si trova e dal periodo nel quale si sono piantati i meloni. In generale diciamo che nel momento in cui il melone raggiunge il colore della buccia tipico, secondo la varietà piantata, è il momento giusto di raccoglierlo. Generalmente dall’allegagione del fiore alla raccolta si contano 60/80 giorni.
Possiede un ottima tolleranza alla sovramaturazione e per questo risulta particolarmente adatto ai lunghi trasporti.