Fagiolo borlotto nano
Fagiolo borlotto nano
Il fagiolo borlotto nano è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle leguminose Papillonacee. La parte commestibile della pianta sono i semi (i fagioli, appunto) ma esistono anche varietà “mangiatutto” come i fagiolini e le taccole, di cui sono commestibili anche i baccelli.
Il fagiolo borlotto nano è una pianta a portamento medio-precoce adatta sia per coltivazioni in serra che pieno campo.
La pianta raggiunge un’altezza massima di 40-55 cm a portamento eretto, robusta, vigorosa, che tollera bene il caldo.
Il fogliame è di colore verde scuro con i fiori bianchi.
Il baccello è largo cm. 1.3-1.5, lungo 11-16 cm, semitondo, leggermente arcuato, striato di rosso vinoso. Ogni baccello contiene 6-7 grani di medio-grosse dimensioni. Il Seme è di un delicato color camoscio con striature brune.
Il borlotto può essere raccolto anche secco e a differenza di quello fresco può durare molto più a lungo mantenendo le proprie caratteristiche organolettiche se vengono reidratati con acqua per 1-2 giorni.
La raccolta dei fagioli con i baccelli freschi, inizia circa 60 giorni dopo il trapianto, quando i semi sono ben ingrossati, mentre quelli secchi sono pronti dopo circa 80 giorni.
Il fagiolo borlotto nano esige esposizione in pieno sole. Le temperature tra 17-25°, sono quelle ideali per lo sviluppo del fagiolo. Le piante arrestano la crescita a 10°. Sopra i 35° si riduce la fioritura e si verifica la cascola fiorale e aborti dei piccoli embrioni. Temperature tra 0/-1, provocano la morte delle piante.
Il fagiolo borlotto nano si adatta a tutti i tipi di terreno ma preferisce quelli di medio impasto, fertili e ben drenati. Non tollera i ristagni. Gradisce pH tra 6-7,5. È consigliato lavorare il suolo accuratamente fino a 25-35 cm di profondità. È preferibile attendere 2-3 anni prima di trapiantare i fagioli dove sono stati coltivati altri legumi in precedenza.
Pur essendo un legume (pianta azoto fissatrice), il fagiolo richiede concimazioni limitate solo in terreni molto fertili e quando segue coltivazioni concimate molto generosamente, dove di norma è sufficiente l’apporto di un fertilizzante NPK ricco in fosforo (es. N:P:K 1:3:2), prima del trapianto. Nei terreni poveri è utile la concimazione con stallatico, 3-4 settimane prima della messa a dimora, aggiungendo pollina + NPK, nella
il sesto consigliato per il fagiolo borlotto nano è di 10 cm sulle file e 50 cm tra le file.
Riparare i trapianti di inizio primavera con nylon o tnt è preferibile, per un raccolto più precoce e per evitare i danni da ritorni di freddo.
Il fagiolo è sensibile alla carenza idrica e deve essere irrigato frequentemente nei periodi caldi, ma con quantità moderate, perché patisce i ristagni. È fondamentale evitare che patisca la sete in fase di fioritura e allegagione.
La sarchiatura periodica tra le file è un intervento superficiale da effettuare con la zappa per eliminare le malerbe e arieggiare il terreno. L’operazione si effettua ogni 15-20 giorni e si sospende quando le piante sono ben sviluppate.
Coprire il terreno con uno strato di paglia, a partire dalla metà di giugno, è utile per conservare l’umidità del suolo e per eliminare le infestanti.
Il borlotto nano è resistente al virus del mosaico del fagiolo (BCMV). I funghi che colpiscono il fagiolo sono: l’antracnosi (Colletrotrichum lindemuthianum), la ruggine del fagiolo (Uromyces phaseoli), la peronospora del fagiolo (Phytophthora phaseoli) e il marciume carbonioso (Macrophomina phaseolina). Tra gli insetti nocivi ci sono i miridi Calocoris norvegicus e Lygus campestris, la piralide delle leguminose (Etiella zinckenella), la mosca grigia dei semi (Delia platura) e il tonchio del fagiolo (Acanthoscelides obtectus).
Il fagiolo comune (Phaseolus vulgaris L.) è una pianta annua della famiglia delle Leguminose (anche detta Fabaceae), originaria dell’America centrale. I fagioli venivano, infatti, coltivati in Messico già 7000 anni fa. Scoperti da Cristoforo Colombo, gli spagnoli e i portoghesi li introdussero nel XVI secolo in Europa, dove diventarono il cibo dei lavoratori e dei contadini. Fu importato, a seguito della scoperta dell’America, in Europa dove esistevano unicamente fagioli di specie appartenenti al genere Vigna, di origine asiatica: i fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi ovunque soppiantando il gruppo del mondo antico, in quanto si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi.I fagioli sono una pianta annuale appartenente alla famiglia delle leguminose Papillonacee. La parte commestibile della pianta sono i semi (i fagioli, appunto) ma esistono anche varietà “mangiatutto” come i fagiolini e le taccole, di cui sono commestibili anche i baccelli.
Il fagiolo borlotto è molto usato nella cucina messicana, vengono consumati freschi in risotti o schiacciati e passati per creme da spalmare sulla bruschetta.