Barbabietola rossa
Barbabietola rossa
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La barbabietola rossa è un tubero originario dei Paesi europei e dell’Africa del Nord, attualmente coltivato in tutte le aree del Mediterraneo.
Non richiede condizioni particolari di coltivazione, ben si adatta ad ogni tipolo di terreno, nonostante preferisca quelli leggermente acidi ed argillosi. La barbabietola rossa viene coltivata sino ad 800 metri di altitudine, ed ama le regioni a clima temperato.
Sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris var. rapa forma rubra: si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta. Esistono le varietà da foraggio, da orto, e da zucchero.
La barbabietola rossa è una pianta biennale erbacea, coltivata talvolta come annua. Presenta una pellicola rossa, pure la radice, le foglie ed i piccioli sono dipinti dallo stesso color rubino. Le foglie presentano una particolare forma a cuore e, nelle specie coltivate, raggiungono una lunghezza superiore ai 20 centimetri.
La barbabietola rossa appartiene alla famiglia delle Chenopodiacee, proprio come le bietole, gli spinaci e la famosa barbabietola da zucchero.
La beta vulgaris, chiamata comunemente barbabietola rossa, o “da orto”, è un tubero particolarmente conosciuta e apprezzata soprattutto nel Nord Italia, dove viene consumata sia cruda sia cotta, in insalata oppure in succo.
La bietola da orto o barbabietola rossa ma anche rapa rossa, produce una radice grossa di forma globosa, di colore rosso intenso sia dentro che fuori. Il fogliame è ridotto di color verde rossastro. La polpa e’ di consistenza densa.
Il ciclo è medio precoce.
Destinata sia al mercato fresco che alla trasformazione industriale, si caratterizza per l’elevata resa, l’altissima qualità complessiva, l’alto contenuto zuccherino e la capacità di stoccaggio.
Questo ortaggio da radice, originario dell’Europa e dell’Africa del Nord, cresce facilmente in tutte le aree del Mediterraneo.
La barbabietola rossa ha origini antiche: tant’è che il suo consumo è menzionato persino in alcuni antichissimi scritti greci risalenti al 420 a.C., periodo in cui il tubero rosso era noto semplicemente come beta. Secondo il pensiero di altri autori, l’origine delle barbabietole rosse risale addirittura al 2.000 a.C., considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la attestano.
Dai tempi più antichi, quindi, è stata sfruttata dall’uomo come alimento che ben si presta ad accompagnare carni e piatti saporiti. Tuttavia, la preziosità della rapa rossa non si ferma solo all’ambito culinario: infatti, è importante anche per le proprietà terapiche. Non a caso, si parla di rapa rossa come un concentrato di elementi indispensabili per la salute umana.
Le barbabietole rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto): per questo motivo, rientrano tra i cibi ipocalorici, ottimi alimenti preferibili quindi in diete bilanciate che presuppongono una marcata restrizione calorica.
Sono costituite da una buona quantità di acqua, corrispondente all’incirca al 91%; si conta solo il 4% di carboidrati ed il 2,6% di fibre; il restante è costituito da proteine e, in minima parte, da grassi.
Essendo una radice, funge da miniera di Sali minerali, sapientemente assorbiti dal terreno: potassio, ferro, calcio, fosforo e sodio. Anche le vitamine rivestono un ruolo da protagonista nella composizione dell’ortaggio: tra queste spiccano la B1, la B2, la B3, la A (tracce) e la C.
Nella radice di barbabietola rossa si ritrova un glicoside che le attribuisce la tipica colorazione rosso vivo: si tratta della betanina, sfruttata dall’industria alimentare come colorante naturale (E 162), ricavato dalla radice tramite spremitura od estrazione con acqua da frammenti dell’apparato radicale. Altro pigmento riscontrato nel tubero è la betaxantina, che le conferisce striature giallastre.
Ancora, nella radice rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi:saponine, antociani, flavonoidi in genere ed allantoine (proprietà idratanti e disarrossanti).
Si tratta di un ortaggio dalle proprietà anzitutto depurative e rinfrescanti. Data la ricchezza di minerali, la barbabietola rossa s’inserisce tra gli alimenti fortemente rimineralizzanti e, per lo stesso motivo – nonché per la ricchezza di ossalati – è sconsigliata in caso di calcolosi renale (calcoli renali o litiasi renale).
Il consumo di questo ortaggio è raccomandabile invece agli anemici: infatti, sembra che le sostanze chimiche in esso presenti siano in grado di rivitalizzare i globuli rossi e riequilibrare i livelli di ferro nel sangue.
Tra le altre proprietà attribuite alla radice rossa, si ricordano quelle antisettiche, nutrienti e ricostituenti; per questi motivi, il consumo risulta particolarmente benefico negli stati influenzali.
La radice rossa è utile anche per favorire le funzionalità digestive, poiché stimola la produzione di succhi gastrici: a rigor di ciò, è sconsigliata per chi soffre di acidità di stomaco.
Nella cosmesi, le barbabietole rosse sono utilizzate sia per estrarre il pigmento rosso, sia per preparare creme ad azione capillarotropa ed antiarrossante.