Cavolo broccolo romanesco
Cavolo broccolo romanesco
Esaurito
- Il cavolo broccolo romanesco anche conosciuto come cavolfiore romanesco, è una cultivar di cavolo appartenente al gruppo botrytis. I broccoli rientrano nel gruppo di piante di cui non vengono mangiate le foglie bensì le infiorescenze non ancora mature.
Il broccolo romanesco assomiglia ad un cavolfiore, ma è verde chiaro, ha una forma piramidale e tante piccole rosette disposte a spirale, rosette che riproducono la forma principale e si ripetono con regolarità. Ogni rosetta è composta da numerose rosette più piccole.
La forma è interessante perché mostra un aspetto frattale. Infatti l’infiorescenza ha una forma piramidale e lungo una spirale la stessa forma piramidale viene ripetuta più in piccolo e così via per un certo numero di livelli.
Il cavolo broccolo romanesco, pianta erbacea biennale, presenta una radice fittonante non molto profonda. Sul fusto eretto, lungo da 15 a 50 cm, sono inserite alcune decine di foglie costolute, di cui quelle più esterne sono più grandi, di colore verde più o meno intenso.
La parte edule ha vari nomi: corimbo, pomo, cespo, capolino, fiore, pane, palla, testa, infiorescenza, falsa infiorescenza, gemma apicale ipertrofizzata o sferoide compatto. Il corimbo è il risultato della ripetuta ramificazione della porzione terminale dell’asse principale della pianta. Può assumere forme molto diverse. La superficie superiore convessa del corimbo è formata da un elevatissimo numero di meristemi apicali.
Il Cavolfiore/broccolo romanesco o Brassica oleracea, è una tra le crucifere più coltivate in Italia, diffusa soprattutto nelle regioni centro-meridionali e precisamente in Campania, Marche, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia. La sua origine è piuttosto incerta. Il nome deriva dal latino “caulis” (fusto, cavolo) e “floris” (fiore).
È una pianta rustica e molto vigorosa che si può coltivare per tutto l’anno in Italia, tranne nelle zone caratterizzate da inverni con geli prolungati. La temperatura di crescita ottimale per il Cavolo broccolo romanesco è compresa tra i 18°C e i 20°C. Va in sofferenza sotto i 7°C.
Il periodo migliore per effettuare il trapianto è tra luglio e agosto. Le varietà precoci maturano in circa 60 giorni dal trapianto, quelle tardive in circa 75 giorni.
Prima del trapianto è bene preparare il cosiddetto letto di semina. Lavoriamo il terreno dell’aiuola con rastrello e vanga, per rompere le zolle di terreno più coriacee ed eliminare sassi e residui di altre piante. Il suolo deve risultare morbido, poroso e ben drenante. Per migliorare la fertilità, è bene integrare nel terreno un concime organico, come lo Stallatico pellettato, o un fertilizzante organo-minerale biologico specifico per l’orto.
La piantina diventerà alta circa 60/80 cm quindi si deve mantenere una distanza di circa 40-50 cm tra ogni piantina e di 60 cm tra le file.
L’irrigazione deve essere regolare, specialmente durante i mesi siccitosi. Prestare sempre attenzione ai ristagni d’acqua che stimolano lo sviluppo di pericolose malattie fungine.
Questo vegetale è formato per il 92% da acqua e presenta una piccola percentuale di fibre e proteine. Contiene, poi, alcuni sali minerali come potassio, calcio, magnesio e fosforo. È ricco di antiossidanti e vitamine C, A e di quelle del gruppo B. Presenta inoltre usi terapeutici come cibo vermifugo, emolliente e antianemico.